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domenica 22 settembre 2013

La domenica mi "spalmo come la filadelfia"

Oggi è domenica; finalmente una domenica tranquilla...
Le ultime due domeniche trascorse non lo sono state; la prima dove ho mangiato pane al veleno, la seconda un pò stancante anche se bella,  trascorsa al Santuario di San Gerardo con gli amici.

Oggi invece, secondo giorno d'autunno, mentre fuori ancora il sole fa 28°, domenica trascorsa a casa dei miei con un pranzo in famiglia.
Ho fotografato solo il primo:


Meravigliose e buonissime tagliatelle al forno, con il ragù napoletano, ovvero alla "carrettiera", cotto per 4 ore con carne, salsiccia dolce e piccante, involtini, spezzatino...

Tagliatelle all'uovo tirate a mano, mozzarella di bufala DOC;

Questo è stato solo il primo, seguito poi da carne al ragù, crocchè di patate, arrosto di maiale con verdurine, frutta fresca di stagione, e per dolce:
pastiera napoletana fatta in casa...
caffè forte
limoncello

e come direbbe qualcuno un "calcio in culo" della serie basta così, vattene a casa tua perché dopo un pranzo così è doveroso dormire due tre ore.

Questa è la tipica domenica del Campano, che si aggrega con tutta la famiglia e inizia piano piano, prima assaggiando e poi spazzolando tutto.
A tavola si mangia e si beve, si parla delle vicende locali, si inciucia del fatto della settimana, e si aspetta l'inizio della partita.

Non meravigliatevi miei lettori del Nord, questo non è proprio il tipico pranzo napoletano, anche perché io sono di Caserta, a Napoli si mangia dalle due in poi, e alle 5 del pomeriggio si è ancora a tavola, e alle 6 si inizia a friggere la frittura di pesce.

Noi abbiamo cominciato all'una e in un'ora avevamo già tutto sullo stomaco, e questo neanche va bene, ma il fatto è che il mio bimbo doveva fare il riposino e di certo non potevo lasciarlo così mentre io mangiavo per ore.

C'è sempre il simpaticone che dopo aver mangiato tutto, anche le posate, ti grida mentre tu stai facendo il caffè: "a me per favore amaro, perché il caffè  con lo zucchero mi appesantisce!!!"

Bene, dopo questo spaccato sociologico/culinario della mia terra, dove mi spalmo come la filadelfia sta a significare che mi riempio a tal punto da non stare in verticale, vi lascio, mentre mi godo questo pomeriggio ozioso, dove la strada è silenziosa e tranquilla, dove mio figlio dorme beato, mio marito si gode la partita, ed io non sono costretta a condividere con chi non mi va questa domenica di inizio autunno.

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